Si è tenuto Giovedì 22 aprile il secondo laboratorio SIBaTer di approfondimento sui domini collettivi in collaborazione con ANCI Calabria.

Dopo l’inquadramento socio-economico, giuridico-amministrativo e tecnico dell’istituto degli usi civici oggetto del primo seminario, questo secondo appuntamento ha inteso approfondire il tema degli usi civici dal punto di vista delle opportunità di sviluppo legate al soddisfacimento di interessi collettivi dell’intera comunità locale.

Con il patrocinio del Centro studi e documentazione sui demani civici e le proprietà collettive dell’Università di Trento e del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria, a dimostrazione dell’importanza e dell’attualità del tema, il laboratorio ha visto la partecipazione di un ampio pubblico costituito da più di 80 partecipanti tra sindaci e tecnici dei Comuni calabresi, studenti dell’Università della Calabria e dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, nonché da diversi operatori socioeconomici.

Dopo i saluti istituzionali da parte del Presidente f.f. di ANCI Calabria, Francesco Candia e dell’Unità di Coordinamento di SIBaTer, Simona Elmo, ha introdotto i lavori della sessione “La gestione innovativa ed intelligente delle terre attraverso esperienze di successo” coordinata da  Giuseppe Gaudio del CREA,  Rosetta Alberto, Referente SIBaTer Calabria.

La sessione ha raccolto le relazioni di rappresentanti di consorzi e cooperative operanti su tutto il territorio nazionale che, attraverso la loro testimonianza, hanno raccontato esperienze di successo, ma anche le difficoltà incontrate, evidenziando il soddisfacimento dell’interesse dell’intera collettività insito nel recupero alla coltivazione di terreni abbandonati e le relazioni innescate con le Comunità locali e con le Amministrazioni comunali di riferimento.

Dall’azienda agricola silvo-pastorale del Comune di Troina (EN) sui Nebrodi, che ha recuperato all’uso comunitario e valorizzato un bene collettivo espropriato alla criminalità organizzata; al Consorzio Uomini di Massenzatica (FE), gestore di una proprietà collettiva storica di 353 ettari custodita e gestita con un approccio imprenditoriale basato su un’economia “civica” e “sociale”; dalla Cooperativa Nido di seta, nel Comune di San Floro (CZ), che con attività di agricoltura multifunzionale che integrano agricoltura, turismo, artigianato hanno generato valore e servizi anche per la comunità ed il territorio; alla Cooperativa agricola di comunità Germinale, nella Valle Stura nel Cuneese, che, sfruttando anche i Contratti di rete, ha diffuso pratiche di agricoltura sostenibile-ecologica, migliorato le condizioni del territorio (biodiversità e messa in sicurezza) e favorito l’inclusione sociale dei migranti.

Interessante ed importante, fra l’altro, è stato l’invito a riflettere sui meccanismi di assegnazione dei premi PAC collegati al “titolo” piuttosto che all’attività e sul possibile danno erariale connesso alla non congruità dei canoni d’uso dei terreni pubblici.

Le conclusioni sono state affidate a Francesco Monaco, Project manager SIBaTer, dopo l’illustrazione di due buone prassi comunali, lo sportello usi civici del Comune di Corigliano-Rossano, illustrato da Rita Laurenzano vice Presidente della Consulta Nazionale delle Terre Pubbliche, e la Camera arbitrale della sussidiarietà territoriale di Chiaravalle Centrale, illustrata da Maria Concetta Valotta.

MATERIALI

Slide – Consorzio Uomini di Massenzatica | Tra terra e acqua, un altro modo di possedere