È online l’“Osservatorio sulla rigenerazione territoriale e sul riuso degli spazi” realizzato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura in collaborazione con la Fondazione Riusiamo l’Italia, per promuovere il riuso di spazi a fini creativi, artistici e culturali.

Diffondendo e rafforzando la conoscenza e lo scambio di buone pratiche in tema di riqualificazione di spazi e beni immobili inutilizzati delle periferie e non solo, e più in generale la conoscenza di buone pratiche di rigenerazione creativa di città e territori, l’Osservatorio intende offrire uno strumento che possa favorire l’occupabilità nei settori culturali e creativi, in particolare quella giovanile, attraverso l’animazione territoriale degli stakeholders e la diffusione della conoscenza presso i policy makers.

Occorre dunque moltiplicare la conoscenza e valorizzare le esperienze di riuso creativo di patrimoni vuoti o abbandonati, attraverso le visioni, le competenze e il talento individuale e collettivo e, in questo modo, moltiplicare la spinta verso interventi di rigenerazione urbana, innovazione sociale e culturale.

L’analisi della realtà italiana sul rapporto tra luoghi/territori dimostra come in pochi anni si è passati da una situazione di persone senza spazi, a quella opposta di spazi senza più persone. Si è di fronte a contesti dove vi sono sempre più spazi vuoti, abbandonati, senza funzioni d’uso e quindi senza abitanti. Si stima che in Italia ci siano circa 1,5 milioni di questi beni, che oggi rappresentano uno stock enorme di capitale “inagito”, molto del quale si trova nelle periferie urbane e nelle aree interne del Paese. Contemporaneamente si registra una nuova domanda di spazi da parte di target specifici di persone (giovani, start uppers culturali e sociali, cittadini attivi, volontari, artigiani digitali, comunità di interessi o di pratiche collaborative, ecc.).

Alcune politiche urbanistiche regionali e nazionali stanno confluendo in programmi di rigenerazione urbana, dandosi l’obiettivo di riempire questi spazi vuoti di idee, arte, competenze e talenti individuali e collettivi, contribuendo così alla rinascita delle città e dei territori con nuove energie. Si prevedono aree di rigenerazione urbana dove gli edifici acquisiscono nuove funzioni d’uso legate ad un mix di pubblico, terzo settore e privato, dove il riuso spesso assume anche la dimensione di “bene comune”.

Questa strategia di “riuso degli spazi” – partendo dall’innovazione sociale e culturale – prevede un forte coinvolgimento degli attori locali, anche al fine di valorizzare saperi, tradizioni e know how del territorio, arte contemporanea, innovazione e welfare culturale, antiche vocazioni e generare nuovo capitale sociale.

Ciò può attualizzare antiche vocazioni e generare nuovo capitale sociale, indispensabile allo sviluppo dei contesti locali. Si stimano 5.000 nuovi progetti di rigenerazione di spazi: fenomeno innovativo e sperimentale, la cui diffusione può generare impatti positivi di tipo sociale, culturale, occupazionale nei quartieri e nei territori.

Queste progettualità vedono una diffusione nell’intero Paese, senza una divisone tra Nord e Sud, a segnalare che l’innovazione sociale, culturale o artistica, può emergere ovunque.

L’Osservatorio, sulla base di uno specifico modello interpretativo ed operativo, recepisce gli obiettivi e la mission della Direzione Generale Creatività Contemporanea, basandosi su dimensioni chiave che riguardano la creatività, le arti visive, la fotografia, la moda, la cultura, il design e l’architettura contemporanea.

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