Finalmente! Dopo dodici anni arriva alla vittoria una dura lotta per l’agricoltura sulle terre pubbliche, per il rispetto di una convenzione urbanistica a Roma e per una nuova modalità di intendere la multifunzionalità come welfare. Il luogo simbolo di questa battaglia è Borghetto San Carlo, tenuta agricola su terre pubbliche sulla via Cassia, quadrante nord di Roma. Un luogo già restituito alla vitalità agricola dal 2015, quando fu assegnato con il bando “Roma città da coltivare” alla Cooperativa Co.r.ag.gio. Bando anche quello figlio di una vertenza partita nel 2011, animata dalla cooperativa attraverso il Coordinamento romano per l’accesso alla terra. Oggi si festeggia, dopo dieci anni dalla prima scadenza prevista (2013), la fine dei lavori di restauro del complesso di casali storici del vecchio centro agricolo, che diventerà un polo aperto di produzione, trasformazione, formazione, accoglienza e sperimentazione agroecologica. Una lotta frutto di un impegno mai mancato, di determinazione e sacrificio da parte della cooperativa, dell’attivismo metropolitano e del lavoro condiviso con i pezzi più lungimiranti dell’Amministrazione.

Nuova vita per il Borghetto San Carlo: cinque casali dei primi del ‘900 completamente rigenerati e restituiti al territorio. Il progetto, nella sua parte agricola ormai sviluppata, è di per sé ambizioso. Lo è ancora per la realizzazione del Centro agricolo, con l’arrivo degli edifici rurali. Progetto con l’ambiente e la sua cura al centro, Il cibo e la sua produzione, la formazione, sempre offerta come missione per coltivare il futuro.

La tenuta del Borghetto, per la sua parte agricola già affidata da otto anni alla cooperativa, si estende su di una superficie di circa ventidue ettari complessivi, dove ora trovano dimora: un frutteto della biodiversità locale, di centocinquanta alberi da frutto a rischio erosione genetica, con più di cinquanta varietà di sei specie; coltivazione e riproduzione in azienda di legumi e cereali rari o sperimentali (tra cui un genoma di Cappelli molto raro); ortaggi selezionati per basse esigenze idriche ed aridocoltura; apicoltura e produzione di miele; allevamento di galline ovaiole con il sistema del pascolo razionale in un complesso agrozooforestale..

I casali del Centro agricolo invece, costruiti tra il 1915 e il 1945, sono composti da quattro corpi di fabbrica, con una superficie complessiva di circa 1700 mq. La loro riqualificazione è stata legata alla compensazione urbanistica attraverso la rilocalizzazione delle volumetrie nel comprensorio di Parco Talenti. Con un lavoro congiunto dell’Assessorato all’Urbanistica, del Municipio Roma XV e della cooperativa Agricola Co.r.ag.gio i lavori sono ripresi dopo anni di fermo a febbraio 2022. La ristrutturazione, del valore di circa 2,5 milioni di euro, ha rimesso in sesto questo patrimonio dell’Agro romano. I casali saranno nuovamente aperti alla pubblica fruizione e alla gestione della cooperativa tra poco, appena ultimati i dettagli dei lavori e conclusi i dovuti passaggi amministrativi. Due edifici saranno dati in concessione alla Cooperativa Co.r.ag.gio e saranno quindi destinati alle attività complementari all’agricoltura, come descritto sopra. Insieme ad essi un silos, che verrà ristrutturato, per la sola parte esterna, come elemento testimoniale della antica destinazione agricola del complesso. Un edificio sarà di pertinenza municipale.

Una vicenda lunga e complicata ha portato al risultato del momento, una delle tante storie di compensazione edilizia di Roma. A testimoniare il valore strategico della tenuta e delle sue vicende, mercoledì 8 febbraio 2023, giorno dell’inaugurazione delle strutture, insieme alla rappresentanza della cooperativa Co.r.ag.gio. e a centinaia di cittadini e rappresentanti di associazioni e cooperative, erano presenti il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri con il Presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, e gli Assessori Capitolini e Municipali, Maurizio Veloccia, Sabrina Alfonsi, Marcello Ribera e Tatiana Marchisio.

Borghetto San Carlo si prepara ad essere una nuova porta di accesso del Parco di Veio, quarto parco laziale per estensione, e di  Roma, in vista del Giubileo.

Il luogo può diventare un crocevia strategico per la Politica del cibo, guardando all’approvazione della delibera 38/2022 e alla prossima nomina del Consiglio del cibo della città, per accompagnare la formazione di nuovi agricoltori, in vista dei prossimi affidamenti di terre pubbliche e per offrire servizi agricoli di trasformazione conto terzi, con la realizzazione di un mulino e di laboratori agroalimentari.

Non solo un sogno quindi, ma una progettualità ben definita e calibrata sulle esigenze della città e della sua agricoltura, sulla possibilità di creare un modello di manutenzione e messa a servizio delle tante tenute verdi che innervano la metropoli, con grandi esternalità sociali e di welfare. I prossimi mesi saranno determinanti a strutturare una solida rete di sostegno a questa ampia progettualità, sia dal punto di vista economico che operativo. La cooperativa è attiva e disponibile a intrecciare relazioni per moltiplicare i servizi di cui la città ha bisogno, di cui ha bisogno evidentemente l’agricoltura e l’urbanistica italiana, come si evidenzia dai dati dell’ultimo censimento ISTAT pubblicato nel 2022.


Giacomo Lepri, Responsabile Cooperativa Agricola CORAGGIO