Al centro del convegno, il riuso dei beni pubblici e delle terre incolte, con relazioni ed esempi di buone pratiche di respiro nazionale e internazionale. Dopo i saluti del Sindaco di Millesimo, Aldo Picalli, e del presidente della Soams, Mario Accatino, il co-presidente di Alkimie Gianluigi Granero coordinerà i lavori con gli interventi di Francesco Monaco e Simona Elmo di Ifel, la fondazione istituita dall’Anci per assistere i Comuni in materia di finanza ed economia locale, e di Pierangelo Oliveri, presidente della Provincia di Savona e Sindaco di Calizzano oltre che rappresentante dell’ufficio di presidenza dell’Anci, che farà il punto sulle opportunità territoriali.

La seconda parte del convegno sarà dedicata all’analisi di alcune buone pratiche: la co-presidente di Alkimie Stefania Berretta illustrerà il progetto “Citizens count” presentato da Alkimie in un bando europeo insieme al partner spagnolo Red Terrae, il cui responsabile della comunicazione Manuel Redondo Arandilla interverrà presentando il modello partecipativo dell’agro-ecologia; Claudio Rollandi della Fondazione Manarola Cinqueterre parlerà della sinergia pubblico/privato nel recupero dei terreni; Luciano Galizia, presidente della Cooperativa Olivicola di Arnasco, illustrerà i risultati raggiunti per il recupero del territorio e della comunità, valorizzando le tradizioni e le produzioni locali; Roberto La Marca, presidente di CulTurMedia di Legacoop, presenterà il modello delle cooperative di comunità come risposta per l’attivazione degli asset territoriali inutilizzati.

L’iniziativa è rivolta agli amministratori locali, agli enti del terzo settore, alla cooperazione ma anche ai singoli cittadini.  “Quando parliamo di beni pubblici inutilizzati pensiamo a ex caserme, scuole di campagna, lasciti di privati, case cantoniere e stazioni ferroviarie dismesse – spiega Gianluigi Granero, co-presidente di Alkimie – Edifici per i quali è difficile individuare una destinazione a beneficio della comunità, spesso avrebbero bisogno di essere ristrutturati e il loro mantenimento pesa sulle casse degli enti locali. La loro rigenerazione e riutilizzo potrebbe essere l’occasione per sperimentare modelli partecipativi in cui cittadini ed enti pubblici si alleano per ripensare e progettare insieme spazi e servizi per le comunità”. “E’ un modello che si sta rivelando utile e prezioso specialmente nelle aree interne e nelle zone rurali, come la Val Bormida – aggiunge Stefania Berretta, co-presidente di Alkimie – Ed è il modello al centro del progetto europeo ‘Citizens count’, che Alkimie ha presentato a valere sul bando Erasmus, con un partenariato Italia-Spagna. I cittadini contano, il loro coinvolgimento è sempre più fondamentale nella progettazione del futuro delle proprie comunità”.

Una sfida per i cittadini, per organizzarsi ed essere soggetti attivi e capaci di proposte, e per le amministrazioni, che devono essere capaci di accogliere e aprirsi alle iniziative di auto-organizzazione dal basso. Insomma, la partecipazione e la co-progettazione come strumento per un nuovo sviluppo, sostenibile.

Qui il programma completo del convegno 


Fonte: ivg.it