Pubblicato il consueto Rapporto che ISTAT, in collaborazione con CREA, realizza sul settore agricolo, con un focus sulla Legge di Bilancio 2022 e PNRR e PAC.

L’analisi, realizzata nell’ottica del rafforzamento del sistema agroalimentare, oltre ad illustrare le molteplici risposte alla crisi legata alla pandemia e alla guerra in Ucraina, affronta i temi che vanno dagli investimenti per le imprese, le filiere, l’occupazione e la tutela dei prodotti, all’attuazione del Next Generation EU, alla sicurezza alimentare all’aumento della produzione di energia rinnovabile e al rafforzamento dei metodi di produzione più sostenibili.

Gli interventi per sostenere e rilanciare il settore agricolo, pari a circa 2 miliardi di euro,  riguardano, in particolare, la gestione del rischio e la difesa delle produzioni, lo sviluppo della filiera agroalimentare e della pesca, interventi a sostegno delle filiere apistica e per promuovere lo sviluppo competitivo del comparto della frutta a guscio e delle filiere minori, per lo sviluppo delle colture di piante aromatiche e officinali biologiche e infine la valorizzazione internazionale dei patrimoni immateriali agro-alimentari ed agro-silvo-pastorali, dichiarati dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità. In aggiunta, gli interventi a sostegno degli investimenti hanno interessato principalmente le imprese (50Meuro) e, in particolare, il settore forestale e di sviluppo delle montagne.

Il conflitto in Ucraina potrebbe portare ad una crescente attenzione a questioni legate alla sicurezza alimentare e a quella energetica. In tale prospettiva, per il settore agricolo, gli Stati membri saranno chiamati a orientare i loro documenti di programmazione (e in particolare il proprio Piano Strategico della PAC) per sfruttare tutte le opportunità̀ volte a rafforzare la resilienza del settore agricolo dell’UE, ridurne la dipendenza dai fertilizzanti sintetici e aumentare la produzione di energia rinnovabile senza compromettere la produzione alimentare e trasformarne la capacità produttiva in linea con metodi di produzione più̀ sostenibili

In sintesi, nel 2021 l’agricoltura, silvicoltura e pesca, che l’anno precedente si era distinto come uno dei settori meno penalizzati dai lockdown, non ha beneficiato del generale clima di ripresa che ha caratterizzato il secondo anno della pandemia da Covid-19. Le produzioni non strettamente agricole (attività secondarie, in particolare l’agriturismo), più colpite dalla crisi sanitaria, hanno segnato un recupero consistente, ma la ripresa è stata compromessa dagli eventi climatici avversi che hanno penalizzato l’annata agraria.

Particolarmente colpiti sono stati i volumi produttivi delle coltivazioni mentre si è registrato un buon risultato per il comparto zootecnico. Il generale sensibile rialzo dei prezzi ha sostenuto il valore delle produzioni ma ha indotto un peggioramento della ragione di scambio che ha penalizzato gli operatori del settore. La guerra in Ucraina, in corso da oltre due mesi, ha annullato ogni possibile previsione: l’inasprimento dei rincari delle materie prime energetiche e le nuove difficoltà di approvvigionamento delle imprese, in aggiunta alle preesistenti strozzature all’offerta, potrebbero provocare conseguenze a lungo termine per l’agricoltura italiana.

Testo integrale e nota metodologica