I Comuni del meridione avranno più tempo per utilizzare le risorse per investimenti in infrastrutture sociali che sono state assegnate loro dalla Legge di Bilancio 2020.

Si tratta complessivamente di 300 milioni di euro equamente divisi per gli anni dal 2020 al 2023.

In molti casi, le quote 2020 e 2021 rischiavano di andare perse a causa dell’emergenza pandemica, che ha impedito o ritardato l’avvio dei lavori. Grazie al DPCM emanato su proposta del Ministro per il Sud e la Coesione territoriale e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, i Comuni potranno invece recuperare quel finanziamento anche per gli anni passati.

Il testo prevede infatti che per utilizzare la quota 2020, bisognerà iniziare – o avere già iniziato – i lavori entro il 31 marzo 2022 (precedentemente la scadenza era fissata ad aprile 2021), mentre per la quota 2021 ci sarà tempo fino al 30 giugno 2022.

Slittano anche le scadenze “ordinarie” relative ai contributi 2022 e 2023: i lavori dovranno partire entro il 31 dicembre dello stesso anno, non più entro il 30 settembre.

L’Agenzia per la Coesione territoriale curerà l’istruttoria delle richieste che proverranno dai Comuni e ne comunicherà gli esiti al Dipartimento per le Politiche di Coesione, cui spetta il compito di erogare i contributi.

Si tratta di un’opportunità importante, vista l’entità dei contributi, che va dagli 8mila euro l’anno per i Comuni più piccoli fino ai 120mila della Città di Bari, i 182mila di Palermo e i 235mila di Napoli.

Inizialmente, la Legge di Bilancio 2020 finanziava questa misura interamente con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020. Il Ministro per il Sud ha però deciso di utilizzare a questo scopo una parte dell’investimento in infrastrutture sociali incluso nel PNRR, così da liberare le risorse statali del FSC per interventi aggiuntivi.

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