Grazie alla Legge di Bilancio 2020, l’oleoturismo ha acquisito una sua precisa definizione che lo equipara al mondo del vino.

Una normativa importante per l’intero settore, non soltanto perché offre ai produttori olivicoli l’opportunità di godere degli stessi incentivi di cui usufruiscono i colleghi del comparto enoico, ma soprattutto in quanto pone l’universo dell’olio, al centro di un settore, quello del turismo enogastronomico, che da anni rappresenta un asset fondamentale per il Made in Italy.

Un percorso che, ovviamente, prevede una sinergia anche con il mondo del vino, proprio al fine di garantire un pacchetto attrattivo per i milioni di turisti che vedono nell’Italia la meta ideale per percorsi all’insegna del gusto e della scoperta di prodotti di qualità.

La Regione Toscana, ha dato seguito alla legge di bilancio 2020 (legge 27 dicembre 2019, n. 160) avviando l’iter per adeguare la propria normativa alle novità inerenti l’attività di Oleoturismo.

La giunta ha approvato infatti la modifica alla legge 30/2003, che ad oggi già disciplina le attività di Agriturismo, di Fattoria Didattica e di Enoturismo per adeguare la normativa regionale alla Finanziaria 2019 che ha esteso all’oleoturismo le stesse disposizioni già emanate per l’enoturismo.

Anticipando le linee guida di prossima pubblicazione da parte del Ministero, la Toscana intende approvare una legge attesa da tempo, che lancia l’oleoturismo sui percorsi di promozione d’eccellenza.

La proposta di legge andrà in Consiglio regionale per il consueto iter ma ci si augura che sia approvata in tempi rapidi prima della campagna olearia 2021, così da offrire al comparto già da novembre una bella e utile risorsa.

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