Il settore florovivaistico, strategico per servizi eco-sistemici, economia circolare e benessere della collettività, può essere di grande supporto per la programmazione richiesta dall’UE per l’attuazione del Green Deal europeo: così l’Associazione Florovivaisti Italiani riunitasi a Roma nei giorni scorsi, definendo le urgenze del settore e richiedendo maggiore coinvolgimento, valore e riconoscimento, proprio per vincere la sfida del Green Deal.

Oltre a questo, l’Italia dovrebbe finalmente avviare una seria pianificazione della forestazione e supportare innovazione e  sostenibilità delle imprese del settore.

Il florovivaismo rappresenta un’importante componente socioeconomica del Paese, che esporta in tutta Europa e, grazie alle 24 mila aziende sul territorio con 2,5 miliardi di fatturato complessivo, realizza il 5% del Pil agricolo nazionale e offre lavoro e marginalità anche a valle del settore produttivo con un indotto di oltre 4 miliardi.

Per i Florovivaisti Italiani è fondamentale l’inquadramento del settore tra quelli coinvolti nel Green Deal UE e più in particolare, è necessario dotarsi di una serie di pilastri fondamentali come programmazione e pianificazione di accordi e contratti per la forestazione e il verde; un piano di azioni a supporto delle imprese, soprattutto quelle medio-piccole, nel processo di ammodernamento in chiave sostenibile per cogliere le opportunità offerte dagli incentivi a disposizione, monitorando anche il tema dei rincari delle materie prime, tra i motivi di criticità imprenditoriale.

Il settore potrà essere all’altezza degli obiettivi UE e competitivo al livello internazionale, se potrà superare lo scoglio del riconoscimento giuridico, grazie anche al disegno di legge sul florovivaismo, attualmente in esame al Senato, che prevede di dotare il comparto di un Piano nazionale con investimenti importanti in ricerca e promozione.

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