Sabato 4 settembre  nell’ambito della IV edizione del Cece ribelle, festa della biodiversità e del cibo, è stato annunciato il riconoscimento di Latronico quale Comune “progetto bandiera” di SIBaTer  per la Regione Basilicata.

Luigi Famiglietti componente della task force nazionale SIBaTer ha comunicato la bella notizia ai presenti ed ha spiegato che nel mese di ottobre avrà luogo una Conferenza nazionale sul Progetto SIBaTer, dove i Sindaci dei Comuni “ bandiera” illustreranno i progetti di valorizzazione dei terreni abbandonati che sono stati censiti con il supporto del Progetto.

La manifestazione ideata e promossa dall’Assessore alle attività produttive del Comune, Rosita La Banca, è volta a promuovere e valorizzare la coltivazione dell’antico legume autoctono, riscoperto e messo a dimora nei campi del piccolo paese lucano.

L’Assessore La Banca ha sottolineato come ogni anno la  Festa del Cece si arricchisce di una novità, come il riconoscimento del marchio DECO lo scorso anno. In questa IV edizione il valore aggiunto alla promozione e sostegno del recupero di questo antico legume è rappresentato dall’adesione della Giunta al Progetto SIBaTer, avvenuta all’inizio dell’anno, che ha dato spinta e supporto all’Amministrazione per recuperare terreni abbandonati/incolti comunali, ma anche privati, da destinare alla coltivazione del cece da parte di giovani agricoltori.

Erano infatti presenti alla Festa anche alcuni giovani agricoltori che hanno lasciato il posto in fabbrica nel Nord Italia per tornare a coltivare i terreni dei nonni e, nell’ambito delle attività connesse al progetto SIBaTer, stanno promuovendo la creazione di una Cooperativa di comunità nel Comune lucano.

Il dibattito è stato moderato dal giornalista Fabio Falabella ed ha visto la partecipazione straordinaria dello chef italo-americano Luigi Diotaiuti. Si sono alternati al tavolo dei relatori Annibale Formica (Presidente Comunità del Cibo) su “I semi antichi a tutela dell’agro-biodiversità”, Rudy Marranchelli (Vice-Presidente nazionale AGIA-CIA) con “Biocultural diversity per favorire l’educazione e la formazione nel rispetto delle diversità, della sostenibilità, degli obiettivi e traguardi dell’Agenda 2030”, Tonino Vozzi (Presidente Vavilov) per la “Campagna pro-adozione albero da frutto”, Rosa Fortunato (Consigliera regionale Pro Loco UNPLI) e Aniello Crescenzi (Direttore ALSIA Basilicata).

Di particolare interesse l’intervento di Domenico Cerbino, un tecnico agrario e divulgatore agricolo polivalente, responsabile dell’Azienda agricola sperimentale dimostrativa dell’ALSIA “Pollino” di Rotonda (PZ). Da molti anni porta avanti progetti complessi per lo sviluppo dei sistemi produttivi delle aree interne, occupandosi in particolare di biodiversità di interesse agrario e alimentare, di produzioni agroalimentari tipiche e tradizionali, di piante officinali, della certificazione delle filiere agroalimentari e dello sviluppo agricolo. Per l’ALSIA è responsabile della banca del germoplasma ed ha coordinato tra l’altro le attività di mappatura delle varietà orticole, frutticole e cerealicole a rischio di estinzione partendo dall’area sud della Basilicata, poi ampliando la ricerca a tutto il territorio regionale “Franco Sassone” dell’ALSIA, dove sono raccolti i semi delle antiche varietà censite.

“Vedo in iniziative come quella che stiamo vivendo non solo utili opportunità di crescita e di valorizzazione del territorio, dell’economica, del turismo – ha detto  don Mario Gioia, Vice Economo della Provincia Ecclesiastica di Basilicata intervenuto al convegno con  una relazione dal titolo “Secondo la propria specie: la biodiversità nella Bibbia e nel magistero di Papa Francesco” – ma anche occasioni preziose in cui ci è dato di fare dei passi avanti per acquisire quella responsabilità rispetto alla casa comune, rispetto alla biodiversità a cui siamo chiamati per rispondere al disegno di Dio creatore e salvatore, per accogliere in noi lo sguardo contemplativo di San Francesco d’Assisi che in tutte le opere della creazione riconosceva la presenza del suo amato Signore Gesù, che è il Verbo creatore fatto carne”.

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