Alla Mostra nell’annuale Meeting di Rimini, la Rete di Economia civile “Sale della Terra” – tra i partners del Progetto SIBaTer – , è stata scelta insieme ad altre cinque realtà in tutta Italia come best practise sul tema portante “Costruttori di futuro. Quando il lavoro abbraccia la fragilità”.
“Sale della Terra”, con la sua azione “Piccoli Comuni Welcome”, ha catalizzato le attenzioni del meeting con le sue politiche del welfare di comunità, che sta attuando da oltre cinque anni in tutta Italia.
“Il metodo Welcome” è oggetto di studio e di replicazione in diversi territori. Fragilità e lavoro, recupero di terre abbandonate e di genius loci a rischio estinzione, accoglienza delle diversità e rispetto dell’ambiente, cura delle relazioni di comunità come base di qualunque percorso di innovazione.
Un metodo attuabile, verificabile e replicabile in qualunque territorio, soprattutto delle aree interne italiane, in cui le piccole comunità, quelle che sono sotto i cinquemila abitanti e che però sono il 70 per cento dei Comuni italiani, rappresentano il tessuto sul quale ricucire più facilmente la coesione sociale quasi scomparsa in Italia negli ultimi venti anni.
L’Economia civile di “Sale della Terra” è stata rappresentata al meeting dall’artigianato inclusivo con la sua produzione tessile che ormai è un cult del settore, dall’agricoltura coesiva con tutti i suoi trasformati: dall’olio alla pasta, dai pomodori alle farine, dai vini pregiati ai prodotti da forno. Tutto rigorosamente seminato e coltivato nelle “terre del welcome”.
Ma la vera “cifra” produttiva di “Sale della Terra” è la coesione sociale, dice Angelo Moretti il Presidente della Rete intervistato al meeting, sottolineando che «la prima opera pubblica è quella di creare, in una comunità, la coesione sociale che deve essere come il sale che quando è in dose giusta, non si sente».
Per approfondire
https://consorziosaledellaterra.it/sale-della-terra-al-meeting-di-rimini/