Il Biodistretto sardo ha preso avvio 6 mesi fa con la costituzione del comitato promotore con Sardegna-Bio coadiuvata da Coldiretti, la Città metropolitana e il Comune di Cagliari, Anci Sardegna e la Fondazione Its Filiera Agroalimentare della Sardegna.

“Sardegna bio” che già conta più di 100 soci rappresenta uno strumento di unione che consentirà di fare sistema, programmare e catalizzare i finanziamenti crescenti che ci sono per i distretti e per il biologico. Si colloca in un momento storico molto favorevole al biologico, anche dovuto alla pandemia che ha portato una svolta green decisiva nei consumi ed inoltre è coerente anche rispetto alla legge sull’agricoltura biologica appena approvata in Senato, che prevede l’introduzione di un marchio bio italiano, per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale.

La Sardegna si trova al settimo posto in Italia per superficie biologica: nel 2019 ha superato i 120mila ettari (il 10,2% della superficie agricola utilizzata). Le aziende agricole impegnate nel biologico sono invece circa 2mila. Le coltivazioni principali sono quelle foraggere (circa 16.500 ettari) e i cereali (oltre 6mila Ha). Seguono le colture seminative (5.500), vite (oltre 1.600), olivo (circa 3.600), ortaggi (circa 800), frutta (300).

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