Nel numero di aprile della rivista Pianeta PSR, un approfondimento che delinea il quadro degli interventi, finanziati con quasi 5 mld di euro, previsti a sostegno del settore agricolo e delle aree rurali a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che si andranno a integrare con quelli previsti dal Piano Strategico Nazionale della nuova Politica Agricola Comune (PAC).

Di recente alcune indagini di CREA e ISMEA hanno ricostruito le principali difficoltà con cui si sono dovute confrontare le imprese agricole in questo periodo di crisi pandemica: mancanza di liquidità, difficoltà di accesso al credito, gestione dei fattori produttivi (in particolare offerta di lavoro), trasporti e logistica, accesso ai mercati ed export. La pandemia ha d’altra parte evidenziato la centralità del settore primario, non solo in termini socio-economici, ma anche in termini di garanzia degli approvvigionamenti e sicurezza alimentare.

Come noto, le risorse a fondo perduto destinate all’Italia a valere sul Recovery Fund, in base ai criteri di riparto adottati a livello europeo (popolazione, inverso del PIL pro-capite e tasso di disoccupazione, variazione del PIL reale nel 2020) sono a pari a 68,9 miliardi di euro. A queste si aggiungono 122,6 miliardi in prestiti. È infine prevista l’integrazione a valere su fondo nazionale complementare per 30,6 miliardi, con progetti coerenti e compatibili con le linee guida del PNRR.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta dunque un’occasione unica anche per il sistema agricolo, agroalimentare, forestale, della pesca e dell’acquacoltura per poter esprimere il contributo che tale settore può offrire al rilancio economico del Paese e al processo di transizione verde e digitale dell’intera economia

La proposta per settore primario e aree rurali contenuta nel PNRR, nel quadro degli obiettivi strategici individuati dall’UE (Green deal, Farm to Fork, Biodiversità 2030 e PAC), prevede 5 interventi, di cui uno finanziato a valere sul fondo complementare, collocati nell’ambito della Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” e in particolare nelle Componenti 1 “Economia circolare e gestione dei rifiuti” e 4 “Tutela del territorio e della risorsa idrica“. Le risorse complessive destinate a tali interventi ammontano a 4,88 miliardi di euro a valere sulla programmazione del PNRR (di cui 1,2 miliardi finanziati dal fondo complementare).

A queste risorse si aggiungono le allocazioni destinate ad altri interventi del PNRR di diretto interesse per il mondo agricolo e le aree rurali (ad esempio biometano o riqualificazione dei borghi), nonché le risorse che verrebbero liberate nell’ambito della programmazione dello sviluppo rurale, come ad esempio gli interventi per il sistema irriguo (che oggi incidono sul Piano nazionale di sviluppo rurale 2014-2020) o gli interventi per la banda larga (previsti nei singoli PSR 2014-2020).

“Gli interventi previsti nel piano di rilancio mirano a dare attuazione ad una strategia integrata dei diversi strumenti di sostegno. (….) In tale prospettiva sarà infatti necessario garantire una programmazione integrata e sinergica tra gli interventi previsti nell’ambito del PNRR e quelli che verranno predisposti nell’ambito del Piano Strategico della PAC ovvero nell’ambito dell’Accordo di Partenariato”.

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