La Rete Rurale Nazionale, a dicembre 2020, ha effettuato una ricognizione sulle misure dei PSR che contribuiscono al Focus Area 6A che, nell’ambito della Priorità 6 dello Sviluppo Rurale, interviene in particolare per incentivare l’inclusione sociale, lo sviluppo economico delle zone rurali e diminuire la povertà, attraverso la diversificazione, la creazione e lo sviluppo delle imprese e aumento dell’occupazione.

Le misure della politica di sviluppo rurale a sostegno della diversificazione hanno assunto un ruolo significativo in relazione all’evoluzione del contesto socio-economico con cui gli imprenditori agricoli si sono dovuti confrontare negl’ultimi anni.

L’indagine ha dimostrato lo sviluppo che hanno avuto nell’ultima programmazione PSR 2014/2020 – sotto misure 6.2 e 6.4, le attività secondarie in agricoltura, cioè le attività non agricole svolte dalle aziende agricole in risposta ad esigenze di diversificazione dell’agricoltura italiana e solo nell’ultimo anno (2020) anche in relazione alla rimodulazione dei PSR regionali effettuata come reazione alla pandemia. Le attività secondarie in agricoltura comprendono: agriturismo, attività ricreative, sociali e didattiche; artigianato, lavorazione del legno; energia rinnovabile (fotovoltaico, biogas, biomasse); sistemazione di parchi e giardini; trasformazione dei prodotti vegetali (frutta), dei prodotti animali (carni) e del latte; vendita diretta e commercializzazione; produzione di mangimi; acquacoltura.

In linea generale i bandi delle operazioni relative alla diversificazione hanno fatto registrare una ottima adesione e spesso le relative risorse sono risultate insufficienti. In particolare, da una indagine condotta nel 2019 i bandi per le sotto misure 6.2 e 6.4 sono risultati quasi sempre efficaci registrando una partecipazione ampia soprattutto per le imprese che hanno effettuato trasformazioni del proprio asset aziendale o per le start up di giovani e ben 11 regioni su 18 hanno lamentato una scarsità delle disponibilità finanziarie dedicate.

Infine, l’attivazione delle misure relative alla diversificazione tramite bandi “a pacchetto”, si è dimostrata una modalità utile per convogliare l’interesse di attori pubblici e privati su obiettivi comuni, favorendo lo sviluppo territoriale, economico e sociale e permettendo anche a piccole realtà aziendali di far parte di progetti ad elevato carattere innovativo.

Date queste premesse è auspicabile che nella prossima programmazione, tale modalità possa essere riproposta con maggior efficacia, stimolando una sinergia tra le misure volte alla diversificazione e quelle rivolte ai giovani, assicurando il sostegno alla nascita e allo sviluppo di start-up agricole come stimolo allo sviluppo delle aree rurali di riferimento.

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