La Città di Troina con i suoi 7000 abitanti, tra i “Borghi più belli d’Italia“, è proprietaria di 4.200 ettari di terreno situati nell’area naturale del Parco dei Nebrodi. Questo immenso patrimonio ambientale dall’inestimabile valore fu donato alla città, nove secoli fa, dal Conte Ruggero a seguito della dominazione Normanna.

Dopo molti anni in mano ad alcune famiglie mafiose che illecitamente lucravano ingenti risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione Europea per sostenere il settore agricolo, finalmente nel 2017 la comunità troinese è riuscita a riappropriarsi di quei terreni boschivi, valorizzandoli in chiave di risorsa strategica per lo sviluppo del territorio.

Dalla primavera del 2019, infatti, in quei vasti appezzamenti di terreni c’è l’allevamento di 115 asini ragusani e di 18 cavalli sanfratellani dell’azienda speciale silvo-pastorale del Comune di Troina istituita nel 1963 per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio boschivo.

Oggi questa realtà costituisce anche la più grande azienda agricola pubblica d’Italia che ha già cominciato a rigenerare quel territorio, dando occupazione a otto giovani troinesi che si prendono cura degli animali che, oltre ad essere impiegati in attività di terapia assistita per bambini con disabilità, vengono impiegati nella realizzazione di prodotti di eccellenza: i cosmetici naturali al latte d’asina e olio d’oliva e i salumi di asino.

Tra le attività dell’azienda pubblica troinese c’è anche un’attenzione particolare al legno con un progetto che prevede per il prossimo futuro il taglio di piante di cerro e faggio dalla cui estrazione si potranno ricavare tonnellate di legname, producendo pellet e altri prodotti per il commercio.

La rinascita di Troina si deve in particolare al coraggioso e giovane Sindaco Sebastiano Venezia che, eletto a giugno 2013 per la prima volta e confermato nel 2018 con il 77% dei suffragi, con la sua giunta ha approvato un regolamento per incentivare gli agricoltori a denunciare i furti e gli atti incendiari che avvenivano nelle campagne, dotando macchinari e aziende di geo-localizzatori e sistemi di videosorveglianza.

È il Sindaco a coordinare l’azione di ripristino della legalità che ha permesso di sottrarre alla criminalità organizzata migliaia di ettari di bosco e a gestire il progetto “Legalità di razza” finanziato grazie a una campagna di crowdfunding, promossa dal Comune e dall’Azienda, che ha raccolto più di ventimila euro da 281 donatori con i quali sono stati acquistati i primi asinelli.

Ci sono ancora tante attività da poter sviluppare e tra queste si pensa a:

  • una sala mungitura meccanizzata per la produzione del latte d’asino;
  • un geo-resort attraverso la ristrutturazione di un antico rifugio che era usato indebitamente dalle stesse famiglie mafiose come stalla;
  • il collaudo di una serie di attività escursionistiche e sportive.

Infine la Rete delle Fattorie sociali della Sicilia supporterà l’azienda agricola pubblica nel riconoscimento del certificato Bio e nell’installazione di un ampio sistema elettrico dotato di pannelli fotovoltaici.

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