Il regime di aiuto a sostegno dell’autoimprenditorialità Resto al Sud con la manovra 2021 viene esteso agli under 56.

Inizialmente riservato ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni e residenti o disponibili a stabilirsi nelle Regioni del Mezzogiorno e alle neo imprese già costituite negli stessi territori da giovani imprenditori, con la legge di bilancio 2020 era già stato esteso agli under 46 anni e ai liberi professionisti, residenti o pronti a trasferirsi nelle Regioni del Mezzogiorno, alle quali sono state aggiunte le aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria).

Con la manovra del 2021 il target soggettivo si è ulteriormente ampliato, portando l’età massima per accedere all’agevolazione a 55 anni.

La misura copre il 100% dei costi di avvio delle nuove iniziative imprenditoriali, in parte in forma di finanziamento bancario assistito dal Fondo di garanzia per le PMI, e in parte mediante un contributo a fondo perduto, salito nell’ultima versione del regime di aiuto dal 35% al 50% della spesa ammessa.

Finanziamenti e contributi a fondo perduto potranno quindi sostenere nuovi progetti di autoimprenditorialità. Tramite Resto al Sud, le lavoratrici e i lavoratori in difficoltà potranno reinvestire le esperienze e le competenze che hanno maturato nel corso della loro vita professionale in progetti di impresa di qualità.

Per lo strumento agevolativo si aprono infatti nuovi scenari di intervento: dalle imprese rigenerate delle iniziative di “workers buyout, cioè i progetti che vedono gli ex dipendenti di un’azienda associarsi per creare una nuova impresa a partire da quella entrata in crisi, alle imprese femminili avviate da donne che si riappropriano della dimensione lavorativa dopo averla accantonata per esigenze familiari.

E ancora, dalle nuove attività imprenditoriali avviate da ex dirigenti in esubero ma ancora lontani dal maturare i requisiti per il pensionamento, alle realtà incentrate sullo scambio inter-generazionale, che si basano sulle competenze di chi conosce il mestiere e della spinta innovativa dei giovani, che vogliono apprenderlo e svilupparlo.

A queste agevolazioni il Decreto Rilancio ha aggiunto un ulteriore sostegno per i soggetti già beneficiari di Resto al Sud che hanno completato il programma di spesa oggetto del finanziamento. Si tratta di un contributo a fondo perduto a copertura del loro fabbisogno di circolante, pari a 15mila euro per le attività di lavoro autonomo e libero-professionali esercitate in forma individuale e a 10mila euro per ciascun socio.

In totale, il finanziamento erogato dalla misura, nel caso di società composte da quattro soci, può arrivare fino a 200mila euro.

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