DOVE: Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Larciano, Lamporecchio, Vinci, Carmignano, Quarrata, Poggio a Caiano, Monsummano, Serravalle Pistoiese (province di Pistoia, Prato e Firenze)

FORMA GIURIDICA DEL SOGGETTO INTESTATARIO / GESTORE DELL’INTERVENTO: Associazione senza scopo di lucro

SITO WEB e SOCIAL
https://biodistrettodelmontalbano.com
https://www.facebook.com/BioDistrettoDelMontalbano/

DATA DI INIZIO ATTIVITÀ: febbraio 2016

DESCRIZIONE

Il Montalbano è una piccola dorsale ricca di patrimoni territoriali che separa due pianure densamente urbanizzate (la piana empolese-pisana e quella di Firenze-Prato-Pistoia), investita negli ultimi anni da una riscoperta sociale per i notevoli vantaggi che può offrire in termini di qualità di vita, di ambiente, di paesaggio, di opportunità lavorative legate alla valorizzazione e alla cura dei luoghi.

Il tema del Bio-Distretto si è andato velocemente diffondendo dalla fine del 2000 in diversi contesti nazionali, riuscendo a federare e a sostenere il protagonismo delle società locali nella trasformazione sostenibile del proprio contesto di vita.

Nel 2017 è stato approvato alla Camera dei Deputati ed è tuttora in discussione al Senato un disegno di legge che all’articolo 10 riconosce i distretti Biologici come contesti caratterizzati dalla presenza di agricoltura biologica, e dall’integrazione tra le attività agricole e le altre attività economiche presenti nell’area del distretto stesso e per la presenza di aree paesaggisticamente rilevanti. Inoltre con la legge di bilancio 205/17 sono state attribuite risorse per il supporto delle filiere nei territori tramite i “distretti del cibo”. Queste disposizioni legislative mettono in luce un periodo di rinnovamento importante negli strumenti di governo del territorio sempre più interessati alla partecipazione delle comunità locali e alla definizione di progetti multi-obiettivo, che individuano nell’agricoltura il fattore decisivo in grado di federare soggettività e rilanciare i luoghi.

In questo contesto nazionale, in data 8 Febbraio 2016, le 10 Amministrazioni comunali di Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Larciano, Lamporecchio, Vinci, Carmignano, Quarrata, Poggio a Caiano, Monsummano, Serravalle Pistoiese e l’Università di Urbanistica di Empoli hanno dato vita, attraverso la firma congiunta di un Protocollo d’Intesa, al Bio-Distretto del Montalbano, sancendo la volontà condivisa di mettere in atto politiche pubbliche in cui vi siano al centro la qualità della salute e della vita degli abitanti.

Ormai da tempo infatti nel territorio del Montalbano, varie persone, tra cui agricoltori, gruppi di acquisto solidale, ambientalisti, docenti, studenti e persone sensibili alla salute e al territorio, si incontravano per discutere sul futuro dell’area. Da questi confronti è nata un’esigenza sempre più impellente di costruire un percorso comune e partecipato dal basso che portasse i temi dell’agricoltura e dell’ambiente e le relative connessioni con la salute all’attenzione di una platea più ampia possibile di cittadini, divulgando informazioni ed analisi che restituissero alle figure che operano in questi settori un ruolo non solo produttivo, ma anche di custodia del territorio e di creazione di valore sociale.

Questo processo costitutivo è approdato ad un sintesi “originale” per la presenza di gruppi eterogenei -produttori agricoli, enti, associazioni, comitati, gruppi, tecnici professionisti, coltivatori, cittadini singoli ed in forma aggregata- provenienti da 10 Comuni diversi, ovvero il Bio-Distretto del Montalbano, il cui Statuto è stato adottato all’unanimità dai soci fondatori.

In base allo Statuto, l’Associazione Bio-Distretto del Montalbano adotta e attua ogni iniziativa diretta a preservare e valorizzare la natura, l’ambiente, il territorio e il paesaggio, con particolare riferimento all’ambito geografico del Montalbano, impegnandosi in particolare a:

  • tutelare le colline del Montalbano ricche di bellezze naturali, fascino e storia
  • far adottare ai Comuni del Montalbano un regolamento per disciplinare l’uso di fitofarmaci vicino a zone abitate, di passaggio e di ritrovo
  • lottare contro l’abbandono delle campagne, soprattutto delle olivete
  • costituire un gruppo di olivicoltori bio che producano qualità eccellente, aiutandoli nel contempo a trovare uno sbocco sul mercato
  • difendere e valorizzare i boschi
  • diffondere e agevolare la pratica della ricostruzione dei muretti a secco
  • promuovere un turismo intelligente e sostenibile
  • stringere alleanze con associazioni con scopi e valori analoghi.

Da qui, lo scopo principale dell’Associazione è stato individuato nella promozione e diffusione di metodi di produzione biologica, biodinamica e di tutte le forme naturali di agricoltura, con l’obiettivo di un progressivo ritorno alla diversificazione delle produzioni agricole locali (attualmente legate soprattutto alla viticoltura e alla olivicoltura).

Gli obiettivi generali dell’Associazione sono dunque i seguenti:

  1. Sostenere, tutelare, promuovere, diffondere la conoscenza, i metodi e le pratiche agricoli, forestali e zootecnici e di produzione biologica, biodinamica e in tutte le forme naturali che escludano l’utilizzo di sostanze chimiche e prodotti fitosanitari di sintesi dannose per la salute umana, dell’ambiente e delle altre specie, nonché per la qualità del paesaggio;
  2. Partecipare all’elaborazione e all’aggiornamento di normative e disciplinari nazionali e internazionali relativi alle attività agricole, forestali e zootecniche di cui al precedente comma in sintonia con istituti quali L’I.F.O.A.M. (Federazione Internazionale dei Movimenti di Agricoltura Organica), e tutti gli enti, istituti e associazioni che perseguono gli scopi associativi;
  3. Promuovere e organizzare attività di ricerca, divulgazione, formazione ed informazione sui temi oggetto dello statuto anche in collaborazione con università e istituti di ricerca, rafforzando altresì la rete locale delle competenze;
  4. Promuovere i metodi e le pratiche agricoli, forestali e zootecnici nell’ambito dei programmi e delle politiche pubbliche nazionali , regionali (es. PSR) e comunali;
  5. Promuovere lo sviluppo locale autosostenibile (sociale, ambientale, economico, culturale) con particolare interesse all’energia rinnovabile, alla bioedilizia, alla gestione territoriale partecipata, al green public procurement, all’eco-turismo;
  6. Promuovere forme innovative di co-progettazione e co-gestione del territorio fra pubbliche amministrazioni e cittadinanza attiva;
  7. Sostenere le istanze dei soggetti, singoli o associati, che nella Regione Toscana ed in particolare nel Bio-Distretto del Montalbano, perseguono finalità coincidenti con gli scopi suddetti.

 

PER APPROFONDIRE

Scarica il volume: Territori rurali in transizione – Strategie e opportunità per il Biodistretto del Montalbano