L’Officina Sociale Avventura di Latta nasce a Napoli nel 2013 come costola dell’Associazione Samb & Diop, che si occupa di accoglienza e integrazione di uomini e donne principalmente di origine africana.

Parte da un’idea di Riccardo Dalisi, architetto, designer e Compasso d’oro alla carriera e l’officina/laboratorio inizia a coinvolgere e impegnare circa 10 migranti di origine africana, divisi tra rifugiati politici ed extracomunitari.

Nell’Officina si lavorano metalli poveri al fine di produrre oggetti di design: gioielli, vasi, lampade installazioni e sculture attraverso le antiche tecniche di lavorazione dei lattonieri e degli orefici napoletani. Le creazioni vengono vendute e il ricavato diviso in due parti: una utilizzata come stipendio per i migranti e un’altra reinvestita per l’acquisto di macchinari.

La filosofia del progetto non è quella del mero assistenzialismo, ma si fonda sul coinvolgimento dei migranti in un percorso di formazione professionale che li integra con le tradizioni artigianali locali e apre loro sbocchi lavorativi.

L’Officina sociale realizza laboratori creativi per traslarli in occupazione lavorativa, dal 2015 così l’arte viene vissuta come terapia e diventa ponte comunicativo tra culture diverse.

Ogni creazione è il frutto di storie, di racconti, di speranze. Il processo produttivo in questa ottica acquisisce maggior importanza del prodotto finito; la priorità dell’associazione infatti è far sì che attraverso la manipolazione e la creatività le culture possano unirsi rispettando e nutrendosi delle rispettive differenze.

L’Officina, ora ferma causa Covid, vanta riconoscimenti e svariate collaborazioni: ha partecipato a mostre quali la “Porto Biennale Design 2019” e “ Stoccolma Design Week 2018”, collabora con “Gay Odin” e “E. Marinella”.

Per saperne di più leggi la notizia sul sito italiachecambia.org


Foto: pagina Facebook dell'Officina Sociale Avventura di Latta.