A partire dal 1° gennaio 2023, agli agricoltori che applicheranno pratiche agricole sostenibili e che elimineranno la Co2 dall’atmosfera, verranno corrisposti nuovi premi ad ettaro in ambito PAC (politica agricola comune), sotto forma di “certificati verdi” o di “assorbimento”, anche detti “crediti di carbonio”.

Ci saranno tre forme di incentivo per chi è virtuoso: a chi adotterà percorsi agronomici sostenibili nella gestione del suolo non solo verranno riconosciuti ancora gli incentivi per ettaro (misura 10 dei PSR attuali) e i contributi per l’acquisto di nuove attrezzature (misura 4 dei PSR attuali), ma anche una nuova fonte di reddito sotto forma di premio di matrice “ambientale”.

È stato calcolato che il potenziale sequestro di carbonio in tutti i suoli coltivati del pianeta compenserebbe l’8% delle emissioni di gas serra dell’agricoltura.

Il sistema di certificazione, una volta approvato, permetterà di stabilire l’effettiva quantità in tonnellate di carbonio sequestrata nel suolo di una determinata azienda agricola che pratica un certo percorso colturale e su questa base sarà definito il premio a superficie, oppure sulla base delle tonnellate di Co2 sequestrate.

Con questa nuova premialità all’interno della PAC, all’agricoltore viene riconosciuto per la prima volta in maniera tangibile il suo impegno a favore dell’ambiente e della salute dei cittadini.

Considerato che il passaggio dalle lavorazioni tradizionali alle lavorazioni conservative e alla gestione delle cover crops o colture di copertura non è così veloce da realizzare, è bene che gli agricoltori si preparino fin da ora ad un cambio di rotta tecnico-agronomico, per poi essere pronti a intercettare i nuovi crediti di carbonio a partire dal 2023.

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