Approvato dal GAL Terre Normanne il progetto per il restauro di Palazzo Provenzano a Corleone, (PA) sede del Museo Civico “Pippo Rizzo”.

Finanziato da fondi del FEASR (Fondo Europea Agricolo per lo Sviluppo Rurale), per un ammontare pari a oltre 110 mila euro, il progetto prevede la ristrutturazione a fini di  valorizzazione dell’immobile dell’Ottocento, offrendo fra l’altro ai turisti un luogo più moderno e accogliente. L’Amministrazione comunale aveva infatti partecipato all’avviso del GAL Terre Normanne relativo alla sottomisura 7.2 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR)  Sicilia 2014-2020 “Sostegno a investimenti finalizzati alla creazione, al miglioramento o all’espansione di ogni tipo di infrastrutture su piccola scala, compresi gli investimenti nelle energie rinnovabili e nel risparmio energetico”.

Palazzo Provenzano ospita un museo che custodisce importanti reperti archeologici, geologici e paleontologici di varie epoche. Il pezzo più pregiato è il “Miliarium”, la pietra miliare che riporta l’epigrafe di Aurelio Cotta Console e l’iscrizione LVII che sta ad indicare la distanza in miglia da Agrigento.

I fondi FEASR gestiti dal GAL Terre Normanne contribuiscono alla realizzazione dei necessari interventi sia strutturali che di offerta turistica e culturale integrata: il restauro pittorico delle volte affrescate; il restauro conservativo di alcune parti del prospetto; la bonifica della copertura di coppi con la sostituzione delle tegole danneggiate; la sistemazione del giardino con la riprogettazione di nuovi percorsi ed aree di sosta al fine di integrarlo nel complesso architettonico museale; lo smontaggio e il riposizionamento di parte della pavimentazione dissestata di via Valenti.

Il progetto rientra nella più ampia strategia di sviluppo locale integrato dell’Amministrazione comunale corleonese, finalizzata al miglioramento delle infrastrutture cittadine, in special modo quelle di rilevanza culturale e turistica in grado di innescare processi di miglioramento dell’attrattività del territorio e di servizi di qualità.

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Foto: trolvag, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons