Dall’analisi di Coldiretti su dati di Infocamere, si sta assistendo ad uno storico ritorno alla terra con oltre 56 mila under 35 anni alla guida di imprese agricole.

Dopo decenni di fuga dalle campagne, l’Italia segna una netta inversione di tendenza. Un primato non solo italiano ma anche comunitario, con un aumento del +12% negli ultimi cinque anni, e che vede ai primi posti le regioni del Sud: la Sicilia con 6673 imprese agricole condotte da giovani, la Campania con 6.255 aziende attive e la Puglia con 5306. Ed è grazie anche e soprattutto a questa presenza se quella italiana si conferma anche l’agricoltura più green d’Europa con 299 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con 72mila operatori, 40 mila aziende agricole impegnate nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale.

Le aziende agricole “giovani” sono più grandi del 54% rispetto alla media, hanno un fatturato più elevato del 75% e il 50% di occupati per azienda in più.

Inoltre, sette su dieci operano in attività innovative e complesse come la trasformazione aziendale dei prodotti, la vendita diretta, le fattorie didattiche, gli agri-asilo, il biologico. E ancora attività ricreative e turismo sostenibile, recupero di specie animali e vegetali rare, pet therapy, agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, sistemazione di parchi, giardini, strade, agribenessere, cura del paesaggio e produzione di energie rinnovabili.

L’altra novità presentata dall’indagine è che il mestiere di agricoltore non è più, un lavoro disagevole e ripetitivo. Accanto ai “figli d’arte” ci sono tanti neo imprenditori agricoli che arrivano da altri settori ed esperienze e hanno deciso di lasciare la città e scommettere sulla campagna: la metà dei giovani imprenditori agricoli è laureata e il 57% ha fatto innovazione. Un’azienda su tre è “rosa”; la presenza femminile, con il 32%, sfiora un terzo del totale ed è in crescita costante dal 2015.

Occorrono perciò, sempre più terreni disponibili e per questo giocano un ruolo importante in Italia anche, fra l’altro, le Banche della terra che affidano i terreni in gestione per periodi medio -lunghi, come la Banca nazionale delle terre abbandonate e/o incolte da cui nasce il Progetto SIBaTer; oltre alla Banca delle terre agricole di ISMEA che raccoglie e mette on line l’inventario completo dei terreni agricoli che si rendono disponibili per l’acquisto.

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https://www.greenandblue.it/2020/10/20/news/il_ritorno_dei_giovani_alle_campagne_fa_piu_green_l_agricoltura_e_il_sud_e_in_prima_fila-271109308/?ref=RHVS-VS-I271182744-P2-S4-T1