Avviato anche in Sardegna il Progetto SIBaTer che sostiene l’avvio della banca delle terre abbandonate e incolte di proprietà comunale, ma anche di privati, nelle 8 Regioni del Mezzogiorno, da destinare alla ripresa dell’occupazione giovanile, attraverso l’affidamento a giovani di età compresa tra i 18 ed i 40 anni. Il Progetto è gestito da ANCI Nazionale e dalla sua Fondazione IFEL e in Sardegna è realizzato in collaborazione con ANCI regionale. E’ finanziato dal  programma complementare al PON Governance e capacità istituzionale 2014-2020, dunque a titolo  totalmente gratuito per i Comuni .

Con una partecipata riunione che si è svolta a Selargius il 24 luglio, oltre 40 partecipanti tra Sindaci, amministratori locali, rappresentanti delle confederazioni agricole, giovani imprenditori, hanno affrontato il tema illustrato dalla relazione introduttiva tenuta dall’esperto e referente regionale per Sibater, Nicola Sanna. C’è  un ritorno dei giovani alle  attività  agricole che non è  più  una scelta di ripiego, ma una scelta imprenditoriale carica di molti valori positivi legati alla tutela ambientale, alla produzione di prodotti espressione del territorio, all’innovazione e ad uno stile di vita e produttivo sostenibile.

Con il Progetto SIBaTer si aiutano i Comuni, attraverso il supporto dell’ANCI, a censire i terreni abbandonati  e incolti e attraverso avvisi pubblici ad assegnarli ai giovani che presentino un valido progetto di valorizzazione.

Il Sindaco di Selargius, Gigi Concu, in apertura ha posto l’accento sulle difficoltà che incontrano i giovani nel recuperare alla produzione delle superfici adeguate, infatti il fenomeno della frammentazione fondiaria fino ad avere appezzamenti di appena 700 o 1000 metri quadrati, costituisce un forte limite all’accorpamento aziendale e alla costruzione di adeguate economie di scala. Situazione confermata dal giovane imprenditore agricolo selargino Marco Maxia, protagonista del successo della sua azienda, produttrice del Cappero selargino, premiata con l’Oscar green 2009. Un successo cominciato con la cura di 40 piante  di cappero in appena 700 metri quadrati ed ora fermo a 800 piante suddivise il 19 diversi appezzanti parecchio distanti tra di loro e quindi generatrici di costi per la movimentazione, vigilanza. Oggi le sue 2 tonnellate di capperi sono tutte commercializzate nella penisola a prezzi comunque remunarativi.

Molto simile la storia di una giovane donna imprenditrice apistica, Maria Annunziata Deiana, che a causa dell’abbandono delle terre nell’agro di Selargius, ha visto via via distruggersi i frutteti, le colture ortive insomma la materia prima necessaria alle sue api per produrre il miele che ora è prodotto nelle campagne di Siliqua e lavorato proprio a Selargius. Il recupero di queste terre è  fondamentale per ristabilire l’ equilibrio naturale ed un ambiente ospitale per l’uomo. .

L’Assessore all’Agricoltura Riccardo Cioni ha quindi candidato l’amministrazione selargina per sollecitare la disponibilità anche dei proprietari privati di terreni inutilizzati da destinare ad attività  agricole gestite da giovani selargini.

Dal canto suo, ha affermato Daniela Sitzia, direttore ANCI Sardegna, l’Anci Regionale sarda è  pronta e attrezzata a svolgere questa funzione di informazione e supporto che dovrà  necessariamente coinvolgere anche la Regione Sardegna (ancora priva di una legge specifica sulla BdT) e le Agenzie regionali operanti in campo agricolo,  al fine di collaborare operativamente con i singoli Comuni, anche nel campo dell’inclusione sociale.

Sulla grande opportunità  di coinvolgere alla vita sociale ed economica, attraverso l’impresa agricola sociale,  i soggetti deboli della nostra società, come ad esempio i diversamente abili, si è  soffermato il direttore regionale della Confagricoltura, Serafino Casula, confermando inoltre l’interesse della sua organizzazione a far parte del Partenariato economico e sociale per sostenere la realizzazione del Progetto.

Un progetto ambizioso ha sostenuto la Sindaca di Guasila, Paola Casula, che in qualità  di vice Presidente dell’ANCI Sardegna, ha evidenziato come siano proprio le giovani generazioni le più  sensibili all’innovazione e quindi al progresso dell’agricoltura a tutela del bene “terra”. Proprio sulla tutela della “terra” nell’accezione più vasta di paesaggio e bene intangibile, si è  soffermato il Sindaco di Milis, Sergio Vacca, sostenendo che il consumo di suolo agrario in Sardegna ha ormai raggiunto livelli così  elevati da mettere a repentaglio la stessa agricoltura. Infine l’artista- artigiano Nanni Pulli si è particolarmente soffermato sul valore dei saperi, del saper trasformare un prodotto agricolo in prodotti che raccontano la storia e la cultura delle genti e dei loro paesi.

In conclusione l’ANCI Sardegna ha ribadito che l’impegno nell’attività  di divulgazione e per l’avvio del censimento delle terre abbandonate saranno le attività che vedranno l’ANCI Regionale impegnata NEL Progetto SIBaTer che ha una forte connessione con la rinascita dei nostri Paesi.