E’ quanto messo in evidenza in un bell’articolo dal titolo “Gli innovatori sociali? Cercateli nelle aree interne” pubblicato sul magazine on line Vita a firma Ashoka Italia, la più grande rete internazionale di imprenditori sociali innovativi, che di recente ha tra gli altri attivato  i programmi Slow hack e Sentieri connessi. Nell’articolo si mette in evidenza come sia ormai superato il luogo comune per cui gli innovatori siano attori da “ecosistema metropolitano”; gli innovatori delle “aree interne” sono coloro che lavorano nell’intersezione tra tecnologia, identità, luoghi, asset naturali, proponendo nuovi servizi, esperienze di auto-organizzazione, nuove modalità di fruizione culturale, turismo esperienziale, ecc.….

Si tratta di attori diversissimi tra loro, dalle  cooperative di comunità (sulle quali Aiccon ha recentemente avviato una survey), ai  centri culturali (molti intercettati negli anni da Culturability), dal programma Attiv-aree di Fondazione Cariplo al  bando volontariato di Fondazione Con il Sud, fino al gruppo di ricerca “Riabitare l’Italia”  e da tante altre iniziative che coinvolgono gli innovatori delle aree interne.

Per quanto riguarda Ashoka, il tema delle aree interne diventa centrale, in primo luogo, nella misura in cui consente di attingere ad uno  straordinario repository di soluzioni innovative che possono essere messe a disposizione di altri ecosistemi locali per animare le comunità dell’innovazione e generare connessioni tra coloro che si trovano ad affrontare  medesimi problemi in un territorio con caratteristiche simili.

Per saperne di più leggi l’articolo su Vita.it

Per saperne di più su Ahoka Italia e sui programmi “Sentieri Connessi” e “SlowHack” consulta il sito https://www.ashoka.org/it-it